Zafferano dellAquila DOP (altopiano Navelli)
É considerato l’oro delle spezie. Zafferano, dall’arabo “giallo”, è uno dei prodotti più costosi in assoluto, questo perchè per estrarre un chilo di pistilli (stimmi) sono necessari circa centomila fiori, un contadino di media ne raccoglie circa due etti al giorno. Originario del Kashmir e importato in Europa da Alessandro Magno, si diffuse poi in Spagna , Turchia, Francia, Italia, nel Maghreb e in altre zone. Lo zafferano di prima qualità viene venduto in stimmi, da stemperare in un liquido caldo, che può essere acqua, brodo o latte. Un’altro sistema è mettere i pistilli su un cucchiaio e riscaldarlo sulla fiamma per poi ridurli in polvere. Una dose elevata di zafferano può essere nocivo o distruggere il sapore di alcuni piatti. Per ottenere lo zafferano migliore bisognerebbe rifornirsi direttamente nei luoghi di produzione per esempio nella Mancha spagnola, o nei dintorni dell’Aquila. In Turchia bisogna stare attenti a non confonderlo con il cartamo, chiamato anche “zafferanone” dal colore simile ma assolutamente meno saporito e pregiato. Infatti basta sapere che gli stimmi dello zafferano, schiacciati tra le dita lasciano una traccia rossa, mentre quelli falsi, gialla.
I pistilli di zafferano sono immersi in poca acqua tiepida o brodo prima di utilizzarli nel tradizionale risotto o nelle tipiche ricette abruzzesi: primi piatti con carne di agnello o gamberi, carne di montone e pollame, aggiunto a torte o per arricchire i formaggi e latticini.
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